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    Roma, 30-11-2019

    PETROLIO, A CHE PUNTO SIAMO

    Un quadro sul dove siamo in fatto di Petrolio, oggi che vive una crisi d’identità, con due potenze e diversi ‘piccoli’ che ambiscono crescere. Primo editoriale di Michele Marsiglia presidente di FederPetroli Italia per L’Indro

    Il Petrolio mondiale oggi vive una crisi, non tanto economica, ma una crisi d’identità, ovvero non riuscire più a dare una connotazione geografica e di quote di mercato ad una delle risorse più antiche del nostro pianeta: l’Idrocarburo

    Oggi, con particolare onore e piacere, inizio questa nuova avventura con una testata che da più anni segue il sottoscritto e l’organizzazione che mi onoro di presiedere quale FederPetroli Italia.
    Vi farò compagnia ogni settimana, o meglio, ogni week-end, e cercherò, sfruttando al massimo la mia esperienza, di portare alla vostra attenzione la lettura di analisi sulle tematiche energetiche o meglio denominate dell’Oil & Gas internazionale e dei rispettivi comportamenti sui maggiori mercati finanziarianalizzando le variabili geopolitiche e sociali dei Paesi hub principali della risorsa energetica, sicuro e speranzoso che le informazioni, le note, gli upgrade e quant’altro, possano essere elemento di confronto ed analisi e dare un contributo, seppur minimo, alle vostre attività e conoscenze.
    La Redazione non me ne vorrà, se in questa prima uscita, rivolgo un ringraziamento davvero grande al Direttore -Maria Margherita Peracchino- che da anni, per il sottoscritto, è una figura di dialogo e di confronto e che gode della mia particolare stima. Ringrazio il Direttore ma la squadra del ‘L’Indro’ nel suo insieme, visto che da anni correggono, elaborano e valutano scrupolosamente le nostre interviste, addentrandosi, spesso, in situazioni e labirinti dialettico-verbali di settore che fanno perdere il sonno, GRAZIE!

    Ho ritenuto, come avrete letto dal titolo, di iniziare questo appuntamento settimanale o del week-end, sperando che possa essere un valido veicolo di opportunità di analisi per la settimana successiva. Lo start-up migliore, a mio avviso, è quello di iniziare a parlare di cosa sta succedendo in questo variegato e complesso Mondo che tutti chiamiamo dell’Energia internazionale o quello che più preferisco delle ‘nuove rotte geopolitiche ed economiche del Petrolio’, quindi non c’era titolo migliore che iniziare con ‘Petrolio, a che punto siamo’.

    Il Petrolio mondiale oggi vive una crisinon tanto economica, ma una crisi d’identità, mi riferisco al non riuscire più a dare una connotazione geografica e di quote di mercato ad una delle risorse più antiche del nostro pianetal’Idrocarburo.

    I media inondano le nostre case, da anni, di terminologie come ‘Fracking’, ‘Shale Oil’, ‘scisti bituminosi’, guerre, mega giacimenti, corruzioni e accordi particolari per questo Oro Nero che da tanti è desiderato, ma allo stesso tempo tanto disprezzato da considerarlo un cancro donato da Madre Terra.

    La verità è che siamo qui a parlare e confrontarci grazie a LUI, è una risorsa del sottosuolo, che condiziona da secoli i nostri usi, costumi, modi ed attimi di vita. Con i molteplici impieghi da la possibilità di produrre, colorare, diversificare, riscaldarci, spendere e vivere nel suo insieme, e per questo è una materia tanto contesa da condizionare le strategie politicheeconomichecommerciali e sociali di interi Paesi e continenti.

    Però, un tempo Petrolio voleva dire Arabia Saudita, deserto, uomini con abiti tradizionali arabi e un Mondo industriale tanto lontano ma più vicino di quanto si pensi: chiamato Benzina. Proprio quell’elemento chimico che all’inizio delle nostre giornate condiziona e ci permette di lavorare ma, in questi ultimi anni, di riflettere ed interrogarci sul quella famosa spesa o meglio definita ‘Bolletta Energetica’ delle nostre famiglie.

    Oggi tutti gli Stati sono detentori di idrocarburouna risorsa naturale, e non perché si sia materializzato con una bacchetta magica in pochi anni, ma perché è sempre stato lìimmagazzinato e protetto in quella così definita ‘trappola petrolifera’ che un tempo non si riusciva a scovare ma che oggi, con le tecniche di prospezione sismica e rilevamento tridimensionale o quadrimensionale, riesce a dare ricchezza anche a chi sapeva di essere sfortunato per non avere nel sottosuolo quel desiderato Petrolio.

    Certo, è mio dovere non cadere nel banalizzare alcune morfologie geologiche ed alcune location che per delle sedimentazioni secolari sono più ricche di idrocarburo, come il Medio Oriente. Un regione geografica bella, affascinante, odiata e invidiata che ancora oggi preserva usi, costumi e leggi che non riescono ad essere ben recepite da un Mondo più occidentalizzato e, di ribelli costumi, ma che grazie alla loro ricchezza lo rendono tale. Un grande controsenso naturale che è un dato di fatto!

    Si chiama OPECoggi si pronuncia con la lettera minuscola, o meglio, si dice ‘l’opec di una volta’, un’Organizzazione dei maggiori Paesi produttori ed esportatori di petrolio che, attraverso una politica unanime detta di ‘Cartello’, haper decenniregolato e condizionato le strategie politiche ed economiche internazionali, volgarmente detta con la ‘sola apertura o chiusura di quei rubinetti’ che identificano l’immissione in grossi tubi, detti oleodotti o pipelines, che sono veicolo di interconnessione tra Continenti e Stati.

    Oggi opec minuscolo, ma da molti anni influenzato da un paese che per quel che riguarda la tecnologia e la ricerca petrolifera è al topgli Stati Uniti d’America, che, con la loro assodata intraprendenza commerciale ed industriale sono riusciti attraverso tecniche non convenzionali, o dette di Fracking, a toccare la parte più inverosimile del sottosuolo e far sprigionare quell’idrocarburo intrappolato nella roccia, un tempo neanche citato dai così detti ‘cercatori di petrolio’.

    Oggi siamo quidue potenzediversi Stati e tutti con la voglia di essere leader di settore. Sicuramente quello che adesso ho proposto è potuto sembrare più che un’analisi petrolifera qualcosa che ha tutta l’aria di un romanzo, ma era doveroso da parte mia iniziare con queste righe per addentrarci nel prossimo appuntamento, nell’economia reale energetica e nella politica estera che ne condiziona il suo insieme.

    Un buon fine settimana a tutti e grazie

     

     

    https://www.lindro.it/petrolio-a-che-punto-siamo/

     

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